Carissime e carissimi,
un’altra tappa nel grande viaggio della nostra comunità si è compiuta e anche questo triennio – come passa il tempo – è arrivato al termine. L’epilogo è stato straordinario: la Sinergie-SIMA Management Conference 2022 di Milano Bocconi (che io ho dovuto seguire da remoto, accidenti!) è stato un successo strepitoso ed è andata a suggellare la conclusione di questa consiliatura.
E’ stato un triennio molto importante, che peraltro ha dovuto attraversare anche la pandemia. Un periodo nel quale, con la guida di un grande Presidente, l’impegno di uno straordinario gruppo, il supporto di tutto il raggruppamento, abbiamo fatto grandi cose: abbiamo affermato la rilevanza della nostra Società scientifica e della nostra comunità, abbiamo consolidato molte attività e lanciato nuovi rilevanti progetti.
Questo è il momento dove, rallegrandoci per dove siamo arrivati, è bello anche volgere lo sguardo al punto di partenza e al percorso che abbiamo realizzato.
SIMA nasce nel 2013. Negli anni precedenti, il mondo intorno a noi stava cambiando ad alta velocità e grandi sfide si presentavano con forza davanti a noi: internazionalizzazione, valutazione, apertura, interlocuzioni politico istituzionali. I nostri precedenti modelli di governance avevano ampiamente esaurito la loro funzione. Il raggruppamento era in larga misura fermo, disorientato, frammentato. C’era una sorta di vuoto. C’era il bisogno di avviare una nuova stagione.
Così, abbiamo creato la nostra Società Scientifica: aperta, rappresentativa, elettiva, animata da nessun’altra motivazione che da spirito di servizio, strumento oramai indispensabile per affrontare le grandi sfide che avevamo davanti, contesto nel quale ricostruire il nostro senso di comunità, scientifica e non solo.
E abbiamo iniziato, abbiamo costruito, siamo stati dei costruttori, con impegno, passione, determinazione, spirito di servizio, pazienza, senso di comunione e di unione. Con un gruppo straordinario, che si è rinnovato più volte e ogni volta ha confermato il suo valore e i suoi valori. Convinti della bontà e della ineluttabilità del progetto.
Abbiamo creato la nostra Società Scientifica, dal nulla. Statuto, manifesto, identità, etc.; senza avere risorse finanziarie (pensate che le prime quote sociali sono arrivate a metà del secondo anno …), senza una segreteria, senza un sito, senza niente. Da zero. E abbiamo realizzato tante cose, menziono le principali – più o meno in ordine cronologico – in un elenco non certo esaustivo:
Ma non abbiamo fatto solo cose: abbiamo favorito il consolidamento della nostra comunità, il bene più prezioso.
Guardando indietro, dobbiamo essere fieri di tutto quanto abbiamo realizzato, di come la nostra comunità sia cresciuta. Abbiamo dimostrato che se si crede in un’idea importante, supportata da valori forti e portata avanti da persone straordinarie, si possono scalare le montagne. Anche a discapito di forze che non vedevano di buon grado questa evoluzione.
Guardando avanti, abbiamo un futuro incredibile che ci aspetta. E’ solo l’inizio, non potremo che fare sempre meglio. Il nuovo gruppo è una garanzia del fatto che – con impegno, determinazione, comunione, visione, spirito di servizio – si potranno fare grandi cose, rafforzando tutto quanto fatto e raggiungendo nuovi importanti traguardi.
Oggi passo il capello di Past President a Sandro, che è stato un grandissimo Presidente, ci ha guidato con visione, equilibrio, determinazione, gentilezza, condivisione, esprimendo il suo straordinario valore come persona, professionista, amico, Presidente. Io divento past past very past President.
E nel salutare, lasciatemi ringraziare con il cuore tutti coloro che hanno reso possibile la straordinaria avventura SIMA e i grandi risultati raggiunti. E in particolare chi si è dedicato alla nostra Società in quest’ultimo triennio. Vi voglio ringraziare ed abbracciare ad uno ad uno (tanto siamo a distanza): Il Presidente Sandro, il Vice Presidente Tonino, La Segretaria Generale Arabella, il Tesoriere Alberto – che nei Consigli non si sapeva mai quale fosse l’Alberto chiamato a intervenire, i Consiglieri/Revisori che restano (Andrea, Elita, Francesco, Laura, Angelo, Ludovica, Lara, Maria, Savino), i Consiglieri che vanno (Alfonso, Federico, Franco, Guido, Stefano), l’Editor in Chief della Rivista e Responsabile Sinergie del Convegno Marta, la segreteria Adele, il delegato al Festival Roberto, Il delegato al Bilancio d’Impatto Angelantonio, le rappresentanti della Next Generation (Beatrice, Elena, Elona), i responsabili dei gruppi tematici, i referenti di sede, tutti gli amici e i collaboratori di Sinergie Italian Journal of Management.
L’esperienza in SIMA è stata una straordinaria opportunità di arricchimento personale, grazie all’incontro con tutti voi, alla possibilità di conoscersi, lavorare, impegnarsi, divertirsi insieme. E in precedenza e con le altre amiche e gli altri amici che vi hanno preceduto fin dall’inizio della storia.
E come past past very past President, consentitemi di concludere lasciando un messaggio, una raccomandazione. Ricordiamoci che il valore supremo del progetto SIMA è la comunità. E che il valore della nostra comunità dipende dalla nostra capacità di comunione, di operare per il bene comune, di superare gli interessi particolari e i personalismi, di metterci al servizio. SIMA è un bene prezioso, è la nostra casa, salvaguardiamola.
Ancora un affettuoso e grato saluto agli amici del Consiglio uscente e un grandissimo in bocca al lupo al nuovo Consiglio! Sono certo che saprete rendere la nostra casa sempre più solida e bella.
W SIMA, ad majora semper!
Alberto Pastore
Cari colleghi, colgo l’occasione di questa newsletter per un saluto a tutti voi e per fornirvi alcune considerazioni in merito alla mia esperienza in SIMA nel triennio 2019-2022. In primo luogo, mi piace sottolineare che, grazie all’attività di componente del Consiglio Direttivo, ho conosciuto nuovi colleghi ed ho avuto occasione di conoscere meglio persone la cui frequentazione era spesso limitata a brevi incontri durante i convegni o in occasione di procedure concorsuali. E’ stata dunque anzitutto un’occasione di arricchimento personale e professionale, avendo potuto apprezzare le qualità umane e le competenze dei colleghi del comitato direttivo, a partire dal Presidente Sandro Castaldo e del past President Alberto Pastore. Grazie ai continui confronti, inoltre, ho potuto approfondire meglio le problematiche del nostro raggruppamento disciplinare anche alla luce delle differenti sensibilità, visioni e prospettive culturali dei colleghi, dovute a fattori anagrafici e geografici, legati alla sede universitaria di provenienza. E’ stata anche un’opportunità per proporre alcune idee e valori che mi hanno guidato fin dall’inizio della mia carriera, sottolineando l’importanza per un docente di Economia e gestione delle imprese di cimentarsi con tutte le attività qualificanti il mestiere il nostro mestiere: svolgere attività didattiche, di ricerca, di terza missione e di servizio all’Istituzione Universitaria di appartenenza, ponendo attenzione a condotte eticamente corrette e all’impatto del nostro lavoro sulla società, avendo particolare cura degli studenti, ai quali è importante trasmettere non solo nozioni tecniche e specialistiche, ma strumenti per affrontare meglio la complessità dell’agire e del vivere in ambienti complessi, favorendo logiche collaborative e non solo competitive. Infine, operare in SIMA mi ha consentito di condividere con i colleghi l’idea che il ruolo e le attività della nostra Associazione si valorizzano pienamente quando riescono a favorire la coesione culturale, valoriale e di visione tra tutti i docenti afferenti al raggruppamento disciplinare di Economia e gestione delle imprese, andando oltre le inevitabili differenze indotte dalle specializzazioni disciplinari e dalle localizzazioni territoriali. Credo che questa coesione sia importante per rafforzare l’identità e il senso di appartenenza della Comunità italiana di economia e management e per rafforzare il nostro posizionamento presso le Istituzioni pubbliche, le imprese e la società. In chiusura di queste brevi note, vorrei ringraziare Sandro Castaldo per la fiducia accordatami, per il lavoro prezioso e per le modalità in cui ha esercitato la leadership in un momento di emergenza sanitaria e di profondi cambiamenti delle regole universitarie, alla ricerca di nuove pratiche di inserimento e di valutazione delle persone, proiettata verso l’imperativo di apertura della comunità scientifica all’internazionalizzazione, valorizzando le specificità culturali italiane. Con la tua guida tenace e lungimirante hai saputo coinvolgere e supportare il gruppo, guidandolo al raggiungimento di traguardi importanti che hanno fortemente rafforzato l’identità di SIMA, accrescendo il senso di appartenenza e di Comunità negli studiosi di Economia e gestione delle imprese, attenuando storiche divisioni tra gruppi. Infine, colgo l’occasione per augurare buon lavoro ai nuovi componenti del comitato direttivo per consolidare quanto sin qui realizzato e per raggiungere nuovi importanti traguardi al servizio del nostro raggruppamento e della società.
Tonino Pencarelli
Cari colleghi, poche righe per salutare e ringraziare. Certamente questi 6 anni di direttivo SIMA sono stati un’esperienza interessante, che ha consentito di conoscerci meglio tra colleghi e di trovare nuove occasioni di collaborazione scientifica: la conferma che il tempo dedicato a far crescere la “cosa comune” non è mai perso, ma aggiunge valore a quello che ognuno di noi prova a fare. Ma c’è un’altra cosa che mi pare importante ricordare. Quelli di noi con qualche anno in più vengono da un mondo diverso: diverse le modalità concorsuali, diverse le logiche di appartenenza alle varie scuole, che spesso correvano il rischio di avere un peso preponderante rispetto ai meccanismi di funzionamento e, perché no, di costruzione delle stesse carriere accademiche. Io credo che il merito più grande che va riconosciuto a chi in questi anni ha guidato la nostra Società Scientifica sia quello di aver scelto -e vi assicuro che non sempre è stato facile- di “affidarsi” reciprocamente, di provare a costruire, nel nostro piccolo raggruppamento, un “mondo nuovo”, diverso, unitario. Il convegno annuale Sinergie Sima, la rivista accreditata Scopus, sono alcuni dei passaggi di questo percorso, che ha trovato nel convegno in Bocconi di quest’anno un importante segno. Credo che tutto questo sia un patrimonio da conservare ed accrescere continuamente, e sono sicuro che i nuovi componenti il direttivo non mancheranno di farlo. Ancora grazie a tutti per questa bellissima esperienza.
Federico Testa
Cari colleghi
Con un certo rammarico chiudo questa lunga esperienza nel direttivo Sima, proprio ora che le cose si facevano cosi interessanti!
Ho condiviso il progetto di una nuova associazione di settore fin dal principio, quando il contenitore di Sinergie si adattava con difficoltà ai cambiamenti ed una nuova domanda di aggregazione veniva dai giovani ricercatori. Con lungimiranza da Sinergie nacque il tavolo Tecnico di Consultazione (2TC) primo germoglio della nuova Sima.
Da quell’esperienza sono nate sensibilità diverse verso la nostra associazione di settore, perché oltre l’entusiasmo di chi ha contribuito a farla nascere, più di ogni altra alea incombeva su Sima la competizione di numerose organizzazioni internazionali già consolidate.
Il cambiamento, misurato dalla vqr, dagli indici di citazione e gli elenchi delle riviste accreditabili, ha lungamente spinto, e ancor oggi spinge, i nostri colleghi a cercare occasioni di pubblicazione e di collaborazione lontano dalle loro sedi e….. dalle tradizionali riviste di settore.
Cosi si è lavorato con una logica bipolare: Sima per consolidare una rete di relazioni nazionali, i network internazionali per alimentare una produzione scientifica innovativa per se e per i giovani ricercatori. Per alcuni anni questo approccio ha funzionato, ma ora non serve più.
Sono convinto che i prossimi anni avremo il problema di selezionare e non di promuovere, di consolidare, radicare, ma certo non più di spiegare a noi stessi in che misura Sima costituisca una concreta opportunità di crescita e promozione di tutti noi.
Buon lavoro ai prossimi
Francesco Calza
Giunto ormai al termine dei 6 anni trascorsi nel Direttivo SIMA è arrivato il giusto momento di lasciare lo spazio ad altri. Sono stati 6 anni densi di cambiamenti, di crescita, di impegno costante a favore del nostro raggruppamento disciplinare. Abbiamo visto passare riforme che ci hanno impegnato nel cercare sempre e comunque di essere chiari, di dare informazioni precise e coerenti con spirito di servizio e passione, soprattutto verso i più giovani.
Nei 6 anni trascorsi in SIMA mi sono occupato soprattutto di internazionalizzazione e di Gruppi Tematici. Sono state due sfide accattivanti, impegnative, che ci hanno visto crescere notevolmente. Abbiamo ampliato le opportunità di crescita a livello internazionale stringendo accordi con molte importanti Istituzioni internazionali e, al tempo stesso, con i Gruppi Tematici abbiamo cercato di unire attorno allo stesso tema studiosi che hanno interessi di ricerca comuni, in modo di agevolare networking e collaborazioni varie.
Sono tante le persone con le quali ho lavorato in questi 6 anni e non posso elencarle tutte. In SIMA ho stretto nuove amicizie che, sono sicuro, andranno ben oltre l’Accademia. Ringrazio tutti per questo.
Al termine del percorso in SIMA, però, mi preme almeno sottolineare la grande umanità, disponibilità, buon senso e passione che sempre hanno contraddistinto il modo di operare di tutti, sempre al servizio di una comunità che è diventata, giorno dopo giorno, una vera e propria famiglia.
Stefano Bresciani
La mia esperienza, quale componente del Consiglio Direttivo di SIMA, nel triennio 2019-2022, mi ha dato modo di comprendere che la Società Italiana di Management è destinata in misura crescente a ricomporre, o meglio, a salvaguardare quei legami di struttura accademica, quelle forme di coagulo e di aggregazione complessiva e durevole, che, a mio parere, la recente riforma universitaria ha invece, per certi versi, fortemente compromesso, alimentando forze centrifughe e frammentazione nell’ambito dell’accademia. Ritengo che questo sia il maggior valore, il principale insegnamento, tra i tanti, che ho tratto da questa esperienza stimolante, che ho avuto l’onore e il piacere di vivere.
Le modalità di funzionamento di SIMA, in larga parte indotte dagli illuminati orientamenti dei due Presidenti che si sono succeduti in continuità, nel corso del tempo, rispondono proprio a logiche che vanno in questa direzione. Si caratterizzano per il costante confronto, per la ricerca della più ampia condivisione, per l’apertura alla proattività, per la fattiva partecipazione da parte dei membri, a tutti i livelli. A fronte della pluralità dei contributi, che di volta in volta sono stati proposti, mi è capitato di apprezzare la continua ricerca di condivisione e la comunanza di intenti nella pianificazione e nell’implementazione delle varie iniziative di SIMA. Ho capito che sono i valori praticati in SIMA il vero collante che rende possibile la coesione tra i membri, il reciproco impegno, il gioco di squadra, alla base degli ottimi risultati fin qui conseguiti.
Sono sicuro che gli attuali componenti del Consiglio Direttivo e i nuovi componenti eletti sapranno armonizzarsi al meglio e continuare ad operare secondo queste modalità, consolidando principi, credenze e procedure che sempre di più potranno rendere SIMA l’organismo accademico destinato ad esprimere e salvaguardare l’identità profonda di SECS/P-08.
Auguro perciò per il futuro progetti sempre più sfidanti e risultati sempre migliori!
Un caro saluto,
Alfonso Siano
Pochi giorni fa, alla Sinergie-SIMA conference del 2022, abbiamo omaggiato Salvio Vicari in vista del suo prossimo pensionamento. Fu proprio lui, sei anni fa, a passarmi il primo testimone delle varie attività che avrei poi svolto in SIMA. Si trattava di Management Notes, il nostro blog oggi ospitato sul portale di Mark Up, che presi brevemente in mano con l’obiettivo di farlo crescere in termini di contenuti.
Ma la mia avventura in SIMA rimarrà sempre legata alla scuola di metodologia. Una scuola voluta, progettata e gestita con gli amici di SIM nata con un obiettivo preciso: fornire a dottorandi e a collaboratori vari di ricerca delle solide basi metodologiche.
Se guardo alla mole di lavoro svolta per avviare la prima iniziativa a Napoli e per organizzare e gestire le successive edizioni devo ammettere che è stata tanta. Una mole che però non pesa, perché la soddisfazione ottenuta ha sempre compensato lo sforzo. Soddisfazione che abbiamo visto negli occhi e nelle parole dei ragazzi ai quali va il mio primo e caloroso ringraziamento: a voi contratti di ricerca, abilitazioni e posti da PA come se piovesse!
Un grazie profondo va a coloro che con me hanno lavorato in questi anni alla scuola, Matteo De Angelis e Geri Iasevoli e, nell’ombra ma con un ruolo fondamentale, ad Adele Ferragamo e Barbara Amici. Un terzo grazie ai Presidenti di SIMA che con lungimiranza hanno dapprima voluto questa scuola (Alberto Pastore) e quindi insistito per portarla online durante la pandemia (Sandro Castaldo).
Tra le varie cose che si gestiscono in SIMA (per il direttivo entrante: preparatevi! Sono davvero tante!) mi sono poi occupato assieme a molti colleghi che non nomino (ma che ringrazio) per soli motivi di spazio della nuova collana di casi aziendali Management and Marketing Cases con Pearson. Conclusa la fase di start-up, il lavoro da fare è ancora molto. Ma la direzione presa è quella giusta.
Grazie a tutti i colleghi per questa bella avventura. Spero di poter dare ancora una mano nel prossimo futuro. Perché una volta entrati nel direttivo SIMA, in realtà non se ne esce mai davvero per sempre.
Guido Bortoluzzi