La partnership fra SIMA e la British Academy of Management (BAM), siglata nel 2020, è tesa a creare opportunità di accesso ad attività di formazione, di ricerca e di interazione ai membri delle due comunità accademiche. Gli accordi prevedono che i soci della SIMA abbiano la possibilità di divenire al contempo soci di BAM con una spesa di 20 euro l’anno. Il bundle è del tutto innovativo ed è estremamente vantaggioso rispetto alla fee regolare. I fondi così raccolti sono utilizzati per co-finanziare una borsa di studio SIMA-BAM per sostenere collaborazioni di ricerca fra scholar di management in Italia e in Gran Bretagna. L’idea che anima la borsa è che grazie a periodi prolungati di
scambio per ricerca fra l’Italia e la Gran Bretagna si potranno creare legami individuali, fra team, e istituzioni duraturi nel tempo. La prima borsa co-finanziata SIMA BAM è stata vinta nel 2021 dai Proff. Massimiliano Vesci (Salerno) e Roberta De Angelis (Cardiff) con un progetto riguardante l’economia circolare.
Il progetto “Investigating the nature and effectiveness of clean labels”, beneficiario del BAM-SIMA Grant 2024, verrà sviluppato tramite la collaborazione tra il Prof. Giovanni Pino dell’Università di Chieti-Pescara e i Proff. Jason Sit e Shynar Dyussembayeva dell’Università di Portsmouth, UK.
Giovanni Pino, illustrando il progetto, specifica: “La ricerca intende esaminare il ruolo che la costruzione sintattica delle etichette sostenibili (il cosiddetto “framing”) gioca nel processo decisionale che conduce all’acquisto dei prodotti su cui vengono applicate tali etichette.
La volontà di coinvolgere colleghi dell’Università di Portsmouth deriva da una constatazione diretta delle differenze esistenti tra il mercato Inglese e quello Italiano. Essendo, per sua natura, variegato e multiforme, il contesto di consumo Inglese, non potrà che arricchire i risultati del progetto in quanto permetterà l’osservazione di prospettive e reazioni anche molto differenti tra di loro ai claim sostenibili.
Il progetto coinvolgerà anche junior researchers di entrambe le università, contribuendo espandere e consolidare le loro skill di ricerca. Si prevede che i momenti di confronto che avverranno sia all’interno del team di ricerca, che al suo esterno, tramite la disseminazione dei risultati, forniranno importanti spunti di discussione che permetteranno al team di ricerca interpretare in modo più nitido i risultati e
rafforzare le conclusioni di natura teorica. È, inoltre, innegabile, che questa opportunità di collaborazione, faciliterà anche lo sviluppo di successive collaborazioni di ricerca di respiro internazionale che contribuiranno ad espandere le competenze di tutti i membri del team e delle persone con cui verranno a contatto, ampliandone le conoscenze e stimolando la loro curiosità verso nuovi temi di ricerca”.